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 La mia ultima 
accorata lettera al Corriere , scritta in un giorno e in un momento 
infausto ha suscitato tristezza e preoccupazione.  
Molti si sono 
affrettati a scivermi esortandomi a non perdere la speranza, 
assicurandomi che Israele non e' sola, che la vecchia Europa non e' 
ne' antisemita ne' immemore, che non dobbiamo rinunciare ai nostri 
propositi di pace, al lavoro sacrosanto di educazione al dialogo. 
Non temete amici, 
poiche' per quanto sia difficile continuare a vivere giorno dopo 
giorno questo astio, questa sensazione di solitudine, di disprezzo 
da parte del mondo, noi continuiamo a vivere la nostra vita 
normalmente, crescendo i nostri figli, dialogando con loro, 
affrontando i problemi dell'adolescenza, sfidando la poverta' e la 
disoccupazione che la guerra ha prodotto. Le muse non tacciono e si 
progetta il futuro, si sviluppano le ricerche nel campo della 
medicina, dell'agricoltura e dell'High Tech continuando a cercare 
con determinazione i partner che siano pronti ad abbattere insieme a 
noi le barriere dell'odio, per costruire. Per costruire!!! Non 
stiamo rinchiusi in grotte o in bunker a programmare la distruzione 
del mondo...siamo qui, a vivere. A vivere, ad inneggiare alla vita.
 
 
Ad operare, ad 
inventare. Perche' questo impeto e' piu' forte di noi. Perche' il 
bene e il positivo ci infiammano l'animo sciogliendo anche il gelo 
della disperazione e della paura piu' profonda! E se per un attimo 
cadiamo e ci schiantiamo a terra, gridiamo di dolore, di rabbia e di 
delusione, ma ci alziamo, curiamo le ferite, ci guardiamo intorno 
per sollevare chi non ne ha la forza e continuiamo a camminare!!! 
 
E D-o ci risponde e ci sorride attraverso coloro che riescono a 
vedere tra le nebbia che ci avvolge e con amore ci riportano la 
luce. Come e' successo spesso negli ultimi 4 mila anni.   
Dr. Angelica Calo' Livne' 
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