Mi spiace leggere
sulle vostre pagine solo una versione degli avvenimenti che accadono
in Israele. Nel momento in cui iniziera' il dibattito alla Kenesset
sul ritiro da Gaza, partira' dal Museo di Gerusalemme un corteo di
giovani, di organizzazioni per la pace, di rappresentanti di tutti i
partiti, centinaia di migliaia di persone e si fermera' davanti alla
Camera a manifestare il proprio sostegno a Sharon per la sua
decisione di uscire dalla striscia di Gaza. C'e' una grande luce in
un popolo che va a manifestare affinche' il suo governo smantelli
decine di migliaia di persone dalle proprie case, ebrei come noi,
che avevano costruito la' il proprio futuro sperando in una
convivenza di pace. 21 insediamenti: Morag 36 famiglie, Homesh 42,
Kfar Darom 85, Nissanit 280, Neve' Dkalim 513 famiglie e cosi via.
Migliaia di persone dovranno lasciare la propria casa casa che in un
secondo tempo verra' distrutta come accadde nel Sinai. Il governo
paghera' migliaia di dollari di indennizzo. Tutto questo affinche' a
Gaza si calmino le acque.
E non e' per paura,
ma per una scelta alla quale siamo arrivati con coraggio e
sofferenza affinche' i nostri figli e i loro crescano nella vita e
non nella morte. Per creare quel ponte al quale aneliamo da sempre.
Per poter quietare la rabbia, l'offesa, il dolore di tutte le parti.
Eravamo gia pronti a questo passo, da tempo, Barak aveva gia'
proposto questo ritiro ma scoppio' la seconda intifada. Migliaia di
morti, di invalidi, di famiglie dimezzate. Ora ci riproviamo. Terra
in cambio di sicurezza. Una sicurezza vera senza kamikaze, senza
cinture esplosive, senza missili Kassam e odio gratuito con la
speranza che l'Autorita' palestinese si prodighi per dare alla sua
gente posti di lavoro, scuole e oppurtunita' per tutti. Noi siamo
pronti a collaborare! Siamo pronti a tutto pur di respirare
tranquilli.
Ci sono divergenze e
discussioni e davanti a noi ci sara' anche un corteo che
manifestera' contro il ritiro.
Ma questo e' il
bello di vivere in un paese democratico. Solo in futuro potremo
sapere quale passo sia stato giusto o no. Cosa sara' scaturito dalle
nostre scelte e chi aveva visto con chiarezza cosa sarebbe successo
in futuro.
Una cosa e' sicura. Dobbiamo fare qualcosa.
E noi stiamo facendo del tutto!
Dr. Angelica
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