Negli anni '70,
quando avevamo l'eta' che hanno ora i nostri figli, cantavamo: "We
can change the world" cantavamo "La liberta' e'
partecipazione"…guardavamo con compassione tutti quelli che
"facevano finta di essere sani" e promettevamo a noi stessi che noi
no, Noi non avremmo fatto gli stessei errori "dei grandi" noi
avremmo continuato a credere, non ci saremmo adattati alle evidenze,
non avremmo permesso alla societa' di condizionarci, avremmo
continuato a creare, a batterci per una giustizia vera per tutti,
per un benessere sacro per tutti……. Preparavamo mimi, spettacoli e
manifesti con la musica di Crosby, Stills, Nash e Young nella pelle,
siedevamo lunghe ore accanto a un fuoco a suonare Gaber, De Gregori
e Bob Dylan. . .
Sono passati vent'anni e invece del Viet Nam e la Cambogia ora si
parla di Terra Santa, di Brasile, di Romania, della Georgia, del
Sudan…c'e il "Grande fratello", le mode, la minaccia dell'extasis ma
molti hanno dimenticato quelle dolci promesse accanto al fuoco di
campo, molti hanno perso quella scintilla negli occhi che prometteva
aiuto in qualunque momento ce ne fosse stato bisogno, molti hanno
lasciato "solo per un po" l'attivita' di gruppo, "la
partecipazione", la solidarieta'" " la collaborazione" perche'
c'erano cose "piu' importanti" da fare: la carriera, soldi
abbastanza per comprare una casa, poi una casa piu' grande poi
un'automobile e poi una piu' grande e poi qualcosa di piu' grande
ancora….e certi valori, che a 15, 16, 18 anni sembravano cosi
chiari, fondamentali, cosi profondamente radicati nell'anima, sono
rimasti nell'ombra, si sono indeboliti….si sono atrofizzati…perche'
il senso "dell'altro", il rispetto, il dialogare, la convivenza con
il diverso sono cose da allenare, da cercare se non si hanno a
disposizione, da provare e riprovare. Quando si perde l'allenamento
non e' facile tornare ed abituarsi a stare con gli altri, con tutti
gli altri, anche quelli diversi da te, anche quelli piu' poveri, o
piu' ricchi, di diversa religione, di lingua diversa, con culture e
tradizioni diverse.
A 15, 16, 18 anni, specialmente se hai avuto la fortuna di
incontrare un adulto che ancora e' si allena ai valori dei suoi 18
anni e che ancora crede, canta e ascolta e ti insegna a credere,
cantare ed ascoltare e' facile avere quella scintilla negli occhi…..
L'impegno e' mantenerla quella scintilla, e' portarla con te e
trasmetterla col cuore, con tutto te stesso a chiunque ti passi
vicino anche a 50 anni, anche a 80…..e' imparare a non tacere
dinnanzi alle ingiustizie, dinnanzi alla violenza, dinnanzi alla
prepotenza e alla cattiveria anche se ti imbatti in qualcuno che
cerca di spegnerti quella scintilla con la forza, col sarcasmo, con
il disprezzo!
La vera lotta, la vera rivoluzione, il vero dono che puoi fare a
te stesso e' insegnare al tuo cuore, al tuo spirito questo nuovo
tipo di fitness dell'anima. Una persona che va ogni giorno in
palestra, che ha un corpo flessuoso da invidiare, che da lontano
sembra un ragazzo di 18 anni e' senza dubbio bellissima e
attraente….ma una persona che ogni giorno si interroga, che fa
qualcosa per cambiare la difficile realta' di chi soffre, che puo'
ancora godere di un tramonto sul mare, che sa librarsi in una danza
di ringraziamento, che crede che anche un piccolo uccellino steso
sulla strada stia facendo del suo meglio per salvare l'umanita' e
continua a crederci fino alla fine della sua vita….avra' lasciato
una piccola traccia nel mondo, l'avra' migliorato, seppure solo un
po'.
E questo e' il mio augurio per tutti i miei ragazzi
dell'Arcobaleno e un ringaziamento agli amici del Sermig, agli
adulti affinche' incontrino piu' persone possibili per trasmettere
quella scintilla e ai ragazzi affinche' continiuno ad illumininare
tutt'intorno di speranza nel loro cammino. Anche quando non avranno
piu' 15,16 o 18 anni!
Con affetto
Dr. Angelica Calo' Livne' |
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