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 L'era del CD , del Pc 
e e del Dvd ha messo in ombra tante piccole 
cose che ci hanno aiutato a crescere ma 
a volte anche se non ha piu' senso tenerle 
in una casa gia' tanto piccola come quella 
di un kibbuz non riesci a sbarazzartene… 
Improvvisamente uno dei miei figli mi ha 
chiesto come si usa quest'aggeggio…un giradischi. 
Mi sono sorti mille pensieri…e spolverando 
il ripiano con un centinaio di vecchi dischi, 
da Battisti agli Inti illimani ho ripercorso 
quasi trent'anni di vita. Anzi di piu'. 
Negli anni '70, quando avevamo l'eta' che 
hanno ora i nostri figli, cantavamo: "We 
can change the world" cantavamo "La liberta' 
e' partecipazione"…guardavamo con compassione 
tutti quelli che "facevano finta di essere 
sani" e promettevamo a noi stessi che noi 
no, noi non avremmo fatto gli stessi errori 
"dei grandi" noi avremmo continuato a credere, 
noi non ci saremmo adattati alle evidenze, 
non avremmo permesso alla societa' di condizionarci, 
avremmo continuato a creare, a batterci 
per una giustizia vera per tutti, per un 
benessere sacro per tutti……. Preparavamo 
mimi, spettacoli e manifesti con la musica 
di Crosby, Stills, Nash e Young nella pelle, 
siedevamo lunghe ore accanto a un fuoco 
a suonare Gaber, De Gregori e Bob Dylan, 
contagiavamo tutti, anche i nostri genitori….. 
Sono passati vent'anni 
e invece del Viet Nam e la Cambogia ora 
si parla di Terra Santa, di Brasile, di 
Romania, della Georgia, del Sudan…c'e il 
"Grande fratello" , le mode, la minaccia 
dell'extasis e molti, insieme al giradischi, 
hanno dimenticato quelle dolci promesse 
accanto al fuoco di campo, molti hanno perso 
quella scintilla negli occhi che prometteva 
aiuto in qualunque momento ce ne fosse stato 
bisogno, molti hanno lasciato "solo per 
un po" l'attivita' di gruppo, "la partecipazione", 
la solidarieta'" " la collaborazione" perche' 
c'erano cose "piu' importanti" da fare: 
la carriera, soldi abbastanza per comprare 
quello che avevano gli altri e di piu' e 
poi qualcosa di piu' grande ancora….e certi 
valori, che a 15, 16, 18 anni sembravano 
cosi chiari, fondamentali, cosi profondamente 
radicati nell'anima, sono rimasti nell'ombra, 
si sono indeboliti….si sono atrofizzati…perche' 
il senso "dell'altro", il rispetto, il dialogare, 
la convivenza con il diverso sono cose da 
allenare, da cercare se non si hanno a disposizione, 
sono cose da provare e riprovare. Quando 
si perde l'allenamento non e' facile tornare 
ed abituarsi a stare con gli altri, con 
tutti gli altri, anche quelli diversi da 
te, anche quelli piu' poveri, o piu' ricchi, 
di diversa religione, di lingua diversa, 
con culture e tradizioni diverse. 
A 15, 16, 18 anni, specialmente 
se hai avuto la fortuna di incontrare uno 
di quegli adulti positivi che ancora si 
allena ai valori dei suoi 18 anni (perche' 
gli ideali positivi dei 18 anni sono stati 
sempre gli stessi, nel mille, nel 1200 o 
nel 1800) un adulto che ancora crede, canta 
e sa ascolta e ti insegna a credere, cantare 
e ad ascoltare e' facile avere quella scintilla 
negli occhi… 
L'impegno e' mantenerla 
quella scintilla, e' portarla con te e trasmetterla 
col cuore, con tutto te stesso a chiunque 
ti passi vicino anche a 50 anni, anche a 
80…..e' imparare a non tacere dinnanzi alle 
ingiustizie, dinnanzi alla violenza, dinnanzi 
alla prepotenza e alla cattiveria anche 
se ti imbatti in qualcuno che cerca di spegnerti 
quella scintilla con la forza, col sarcasmo, 
con il disprezzo! 
La vera lotta, la vera 
rivoluzione, il vero dono che puoi fare 
a te stesso e' insegnare al tuo cuore, al 
tuo spirito questo nuovo tipo di fitness 
dell'anima. Un uomo o una donna che vanno 
ogni giorno in palestra, che hanno un corpo 
flessuoso e invidiabile, che da lontano 
sembrano ragazzi di 18 anni sono senza dubbio 
bellissimi e seducenti….ma una persona che 
ogni giorno si interroga, che fa qualcosa 
per cambiare la difficile realta' di chi 
soffre, che puo' ancora godere di un tramonto 
sul mare, che sa librarsi in una danza di 
ringraziamento, che crede che anche un piccolo 
uccellino steso sulla strada stia facendo 
del suo meglio per salvare l'umanita' e 
continua a crederci fino alla fine della 
sua vita….avra' lasciato una piccola traccia 
nel mondo, avra' migliorato, seppure solo 
un po', la realta', la sua e quella degli 
altri. 
Non ascoltavo quelle 
canzoni da anni…ma mi sono resa conto che 
le avevo dentro. Le avevo assimilate. Erano 
parte di me. Forse per questo ho avuto la 
forza di restare in allenamento in tutti 
questi anni. Nonostante la tecnocrazia, 
nonostante il disprezzo di chi considerava 
certi sogni una vana perdita di tempo. Il 
mondo cambia, il bene resta e quella scintilla 
puo' accendere questo bene in tutti gli 
animi…. 
Tanti sogni si sono avverati 
e sulla strada incontro sempre piu' gente 
con quella scintilla negli occhi e non c'e 
dubbio, e' quella scintilla che continua 
a riscaldare l'umanita'! 
Dr. Angelica Calo' 
Livne' 
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