| 
 
 
Cari amici, 
dopo gli interventi di Angelica Calò Livné che, dopo pubblicazione 
sul "Corriere della Sera", vi ho inviato per email, ve ne sottopongo 
un altro, che ho ricopiato dal "Corriere" di oggi sabato 31.01.04. 
Questo intervento, che condivido in ogni sua 
parola, illustra come meglio non si potrebbe l'atmosfera che i 
nostri fratelli e dei nostri amici in Israele devono vivere per 
continuare a vivere. 
Un abbraccio a tutti voi e SHABAT SHALOMì 
Carlo  
Israele : lo scambio, 
l'attentato, il dolore ! 
Stiamo consegnando con il cuore in sospeso 400 
terroristi alle loro famiglie. In cambio riceveremo tre bare. Se si 
potesse vedere tutto questo come su uno schermo televisivo vedremmo 
da una parte una folla di persone che cantano vittoria, le dita 
atteggiate a "V", bandiere israeliane e americane in fiamme, moschee 
gremite di gente esultante che ascolta il sermone di imam che 
promettono nuovi rapimenti per liberare altri prigionieri, falsi 
racconti di violenze e soprusi nelle carceri israeliane. 
 
Dall'altra parte dello schermo famiglie silenziose con gli occhi 
gonfi da anni di insonnia, di dolore, di speranza distrutta. Una 
nazione in lutto. Adi, Omar e Beny non potranno mai raccontare ciò 
che è successo dal momento in cui sono stati rapiti dagli hezbollah. 
Neanche Rod Arad, il pilora che fu rapito 13 anni fa. Israele è 
divisa ancora una volta, tra le madri che comprendono il dolore di 
tre donne che per credere che il proprio figlio sia veramente morto 
sono disposte a riconsegnare 400 assassini e madri che 
ancora piangono e piangeranno fino alla fine dei loro giorni i 
propri figli assassinati da uno di quei 400. 
 
E mentre camminiamo, lavoriamo, continuiamo la nostra vita 
cercando di darle un senso, un colore, un motivo, assorti nei nostri 
dilemmi, nei meandri della nostra coscienza, la malvagità, l'odio 
insaziabile colpiscono ancora, violentemente, puntualmente, 
inesorabilmente: alle 9 di giovedì, al centro di Gerusalemme, con 
altri morti, altri feriti, altre famiglie distrutte, altre grida di 
guibilo e di vittoria dall'altra parte del "muro". La carcassa 
dell'autobus è incenerita dall'esplosione, c'è gente ancora 
intrappolata fra le lamiere fumanti ma nel frattempo all'Aia, in 
Olanda, si accingono ad aprire il processo contro lo Stato di 
Israele e contro il suo "muro"............. Vergogna ! Che vergogna 
! 
 
Come è scesa in basso l'Europa. L'Europa dei diritti dell'uomo, 
della fraternità e dell'uguaglianza, delle belle parole vuote ed 
inutili. Questo processo è contro di me, contro tutti quelli come me 
che non hanno più nessun modo per difendersi e difendere i propri 
figli. Contro tutti quelli che non hanno nessuna intenzione di 
distruggere case, costruire muri, trascorrere la propria esistenza a 
catturare terroristi, sventare attentati, piangere morti o trattare 
con capi di stato intenti a inventare armi di distruzione di massa, 
ma vi sono costretti. 
State aprendo un processo alla gente sbagliata ! Destatevi da 
questo dormiveglia che annebbia il vostro senso della giustizia, 
prima che sia troppo tardi ! La vostra mancanza di fiducia nella 
nostra morale ci sta 
indebolendo, eppure ne abbiamo date di prove nel corso della 
storia. 
 
Abbiamo insegnato qualcosa al mondo in fatto di pace, di dialogo, 
di tolleranza.............State distruggendo con le vostre mani il 
vero muro,la diga umana che si chiama popolo israeliano, che ancora 
una volta, comequando era sparso per il mondo sta solo contro tutti, 
a rallentare ilprocesso di violenza che dilagherà nel mondo! 
 
Dr. Angelica Calò Livné 
 |