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Identita' ebraica.
Shalom -
di Angelica Calò Livnè.

Cari amici di Shalom,
Mi e' stato chiesto da una cara amica cristiana di spiegare la mia identita' ebraica. Molti amici di "Shalom" non sono ebrei e forse anche i nostri correligionari si commuoveranno come e' successo a me mentre scrivevo queste righe.
Hag Urim sameach !

Dr. Angelica Calo' Livne' Kibbuz Sasa


Mi chiamo Angelica e anche Edna. Vivo in Israele e sono nata a Roma. Tutti i miei ricordi di bambina sono legati alla tadizione ebraica. Ricordo le due fiammelle delle candele dello Shabbat, il Sabato che si accendevano gia dal venerdi pomeriggio su una magnifica tavola imbandita che rallegravano e sembravano illuminare tutta la casa.

Ricordo il primo ruolo recitato in pubblico, ancora all'asilo, nel quale ero la Regina Ester, la giovane fanciulla ebrea che salvo' il popolo ebraico dalla morte decretata dal perfido ministro persiano Aman. E la prima canzone cantata in pubblico, nella Grande Sinagoga di Roma, nel giorno di Hanukka', la festa delle Luci: "Meal pisgat har Hazofim, shalom lach Yerushalaim…." "Dalla vetta del Monte Scopus ti guardo e ti auguro la pace Gerusalemme". Sento ancora dentro di me le antiche melodie del rito italiano dell'Haggada' di Pesach, la Pasqua ebraica che cantavamo due sere consecutive, a casa con la famiglia e a scuola con i compagni mentre i genitori ci seguivano commossi quando narravamo la nostra schiavitu' in Egitto e come eravamo divenuti un popolo libero attraverso i 40 anni nel deserto. E il "pacchetto" che veniva distribuito nelle feste a tutti i bambini uguale, pieno di dolci e di piccoli regali, all'asilo, alla scuola, fino al liceo.
L'appartenenza al popolo ebraico per me e' iniziata con la vita stessa. Insieme alle prime parole mia madre mi insegno' a dire in ebraico: "Shema' Israel, Adonai Elohenu Adonai echad" "Ascolta Israele, il Signore e' nostro D-o, il Signore e' unico" Poi aggiungevamo insieme "Dai la salute al babbo, alla mamma, agli zii, ai nonni e a tutto il Popolo d'Israele" e io domandavo alla mamma "Ma chi e' il popolo d'Israele? " – "E' il nostro popolo" – " E dove sta'?" – "E' sparso in tutto il mondo!"- "E chi l'ha sparso? E perche'?"

E la mamma con pazienza mi rispondeva a tutte le domande: "Perche' il nostro popolo ha delle tradizioni alle quali e' legato da tanti secoli e si ispira al Libro della Tora', la Bibbia, alle sue leggi, ai suoi precetti. Molti popoli pagani che credevano in altri dei e popoli che credevano in un solo Dio come noi hanno provato a convincere gli ebrei a cambiare religione ma gli ebrei sono voluti restare legati alla legge di Mose' che ha scritto la Bibbia guidato dal Signore e cosi hanno iniziato a perseguitarci finche' hanno deciso di portarci nella diaspora, cioe' fuori della nostra Terra che e' Israele….ma ora Israele e' rinata di nuovo e forse un giorno andremo a viverci.!" E io sognavo Israele proprio come a una Terra Promessa, dove ognuno poteva essere, credere in qualunque credo e rispettare le tradizioni care al suo cuore. Sono cresciuta portando con me il ricordo della fatica con cui trasportavamo i blocchi di pietra per costruire le piramidi in Egitto, con la Luce che emanava da Mose' quando scese dal monte Sinai con le due Tavole della Legge. Ho negli occhi le danze di gioia davanti al Santuario costruito dal Re Salomone a Gerusalemme. Ho nelle orecchie la santificazione del vino del sabato che sussurravamo di nascosto nelle cantine segrete delle citta' di Spagna durante il periodo dell'Inquisizione. Sento un brivido ricordando le risa sguaiate dei cosacchi che bruciavano le case ebraiche durante i terribili pogrom in Russia. Sento sulla pelle e nei polmoni il Cyclon B che spargevano i nazisti nelle camere a gas di Birkenau e di Majdanek…..sento tutto. Sento 4000 anni di storia sulla pelle. Sono cresciuta come una particella di un nucleo indistruttibile. Come la parte inperscindibile di una realta' che dura da secoli e della quale io sono protagonista insieme al mio popolo che mi sembra di conoscere tutto perche' so che a Rosh Hashana', il nostro Capodanno, gli ebrei di tutto il mondo dicono le nostre stesse preghiere, leggono gli stessi Salmi, mangiano i dolci con il miele per far si che sia un anno dolce e di pace per il mondo intero e tutti coloro che non sono religiosi per un attimo si fermano perche' sentono che e' un giorno speciale. So che quando nasce un figlio maschio viene benedetto con il Patto di Abramo con la cerimonia della circoncisione. Che quando una coppia si sposa viene benedetta sotto al baldacchino nuziale e si rompe un bicchiere in ricordo della distruzione del Grande Santuario.

L'identita' ebraica e' una sorta di patto silenzioso che ti lega ad altra gente che e' esattamente come il resto del mondo ma che conserva come un piccolo tesoro una lingua antica che sembrava non dovesse essere mai piu' parlata e un fazzolettino di terra sul Mar Mediterraneo che costruisce alacremente e che difende anche a costo della vita, che ha un profondo senso dell'autocritica perche' sente di dover rispettare delle leggi che sono state date direttamente dall'Altissimo e una morale e una coscienza sempre accese perche' e' cresciuta sapendo di essere sempre al cospetto di una Presenza superiore.

L'ebraismo e' educazione. L'identita' ebraica cresce con te. Ti viene data con il latte di tua madre. Quando ti viene insegnato di amare il prossimo tuo come te stesso, quando ti viene insegnata la storia di Abramo che ospita gli angeli, di Giacobbe che combatte con la sua realta', dei Profeti che rincorrono la pace, dei Giudici che insegnano la giustizia.

E questo e' cio' che cerco di trasmettere ai miei figli con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze.

Dr. Angelica Calo' Livne'

 

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