Il Seminario Adei Wizo - Angelica Calò
"Come si educa all'integrazione"
14 ottobre 2009 - 26 Tishri 5770
Angelica Calò Livne (nella
foto a sinistra) è la docente del seminario itinerante
“Una cultura in molte culture”
organizzato dall'Adei Wizo e
proposto in questi giorni a docenti ed allievi in alcune scuole
delle città di Roma, Firenze e Milano per dare una risposta positiva
su come si affronta l'integrazione di studenti di etnie diverse,
sulla base della ormai sessantennale esperienza israeliana e come si
può lavorare per la pace. Nata a Roma nel 1955 da una famiglia
ebraica di antica tradizione, Angelica si trasferisce in Israele
all'età di vent'anni dove attualmente vive con suo marito ed i suoi
quattro figli maschi. Scrittrice, pubblicista e regista oggi
principalmente conosciuta per aver dato vita alla fondazione “Beresheet
La Shalom” (In principio la
pace) che, nel nord di Israele, raccoglie ebrei, musulmani e
cristiani, promuovendo dibattiti, scambi culturali e iniziative
artistiche e che nel 2004 le sono valsi il Premio Assisi e nel 2006
l'hanno candidata al premio Nobel per la pace, insieme all'amica e
collega palestinese Samar Sahar.
Angelica perché proponi in Italia
questo seminario sull'integrazione?
I nostri ragazzi vivono in un'epoca difficile. Un'epoca di grandi
dubbi e confusione, di lotta interiore tra ciò che è etico, giusto,
positivo e ciò che non lo è.
I ragazzi sanno cos'è giusto ma non sempre è possibile vivere
secondo questi principi.
Per poter dire a un compagno di smetterla
di molestare un compagno più debole, di deriderlo, ci vuole coraggio
e determinazione. Ci vuole fermezza e il rischio di rimanere soli fa
paura. Il compito di noi adulti, degli educatori e dei genitori è di
consolidare nei nostri ragazzi, i valori di tolleranza, accoglienza
e coraggio.
Quali obbiettivi cerchi di
perseguire con il seminario?
Gli obbiettivi sono molti, creare un'atmosfera di accoglienza e di
comunicazione positiva all'interno della classe affinché i ragazzi
siano in grado di esprimersi e studiare con curiosità, rispetto e
fiducia verso ogni compagno sviluppando e consolidando la propria
identità, instaurare un rapporto tra gli alunni attraverso un clima
di collaborazione e di interesse reciproco, avvicinare gli autoctoni
agli stranieri, consolidare le diverse identità accentuando gli
aspetti positivi e costruttivi delle differenti culture, risvegliare
i valori di empatia, sostegno, incoraggiamento e interesse degli uni
nei confronti degli altri.
Attraverso quali strumenti cerchi
di fare tutto questo?
La cosa principale sta nella conoscenza e nel consolidamento del
gruppo operativo, per questo cerco di svolgere attività di
affiatamento per consolidare il gruppo classe, creare un clima di
accoglienza tra i partecipanti e acquisire strumenti didattici e
metodologi per l'aggregazione, in sostanza cerco di creare uma
classe di amici.
Come si crea una classe di amici?
I partecipanti percorrono un viaggio in prima persona attraverso la
propria e le diverse culture dei partecipanti al corso, per
consolidare la positività, l’ottimismo e la speranza...
Lucilla Efrati
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