Gallarate | 3 dicembre 2010
Le
fiabe che salvano i bambini
Sabato 4 dicembre, al MAGA di via De Magri, presentazione di un libro di
favole, tutte frutto della creatività femminile, il cui ricavato sarà devoluto a
progetti umanitari ad Haiti
“Uniti da una favola – Racconti di donne per Haiti” è il titolo del
libro che sarà presentato sabato 4 dicembre, ore 11.00, a Gallarate, al MAGA di
via De Magri. Semplice quanto convincente la filosofia che informa la
pubblicazione. «Spesso – spiegano i responsabili del progetto - inventiamo o
modelliamo fiabe e storie per far sorridere e sognare i nostri piccoli. Ne
abbiamo raccolte un gruppo in un libro perché possano portare gioia ai bimbi di
Haiti. È il nostro modo per unirli in un abbraccio ideale, e nello stesso tempo
concreto, continuando a tenere alta l’attenzione sulla tragedia di Haiti e sugli
sforzi per ricostruire».
L’appuntamento si avvale del patrocinio del Comune di Gallarate. Alla
presentazione di sabato parteciperanno Andrea Riscassi, caposervizio Rai, che
mostrerà un video-reportage da Haiti e l’assessore alla Cultura del Comune di
Gallarate, Isabella Peroni. Modererà l’incontro il giornalista de La Provincia
di Varese Andrea Aliverti.
Di seguito, il testo redatto dai promotori dell’iniziativa con l’illustrazione
dettagliata del progetto e della destinazione finale dei fondi, la presentazione
delle autrici e dell’illustratrice, l’elenco completo dei patrocini e delle
collaborazioni, il calendario delle occasioni in cui sarà possibile comperare il
volume e le coordinate utili a dare un contributo anche indipendentemente
dall’acquisto del libro.
Alcune donne della provincia di Varese si sono unite per pubblicare 18 favole a
sostegno di suor Marcella Catozza, la missionaria originaria del Varesotto
impegnata nella baraccopoli di Waf Jeremie, che proprio recentemente ha ottenuto
il Premio speciale: “Donne d’emergenza, Donne in emergenza”, per l’impegno
mostrato durante la missione ad Haiti. A queste donne varesine si è aggiunta
l’israeliana Angelica Calò Livnè, candidata nel 2006 al premio Nobel per la
pace, nota nella zona per aver portato i suoi spettacoli per la pace col Teatro
Arcobaleno.
Un piccolo miracolo di solidarietà si concretizza in questo progetto: 18 fiabe …
18 raggi di sole che vogliono portare un po’ di sereno ad Haiti ed ai suoi
bambini, quei bambini cui suor Marcella offre tutti i giorni tempo, amore e ora
anche parole, parole che si spera possano regalar loro qualche sorriso e la
voglia di sognare che ogni bambino ha diritto di avere.
É il primo Natale dopo il terremoto e si sta vivendo il dramma del colera: anche
per questo è importante non far cadere l’attenzione su una terra che sta
dall’altra parte del mondo, ma che sentiamo vicina al nostro cuore.
Waf Jeremie è uno dei distretti più poveri di Port-au-Prince, capitale di Haiti:
una baraccopoli dove circa 150mila persone vivono in condizioni di assoluta
miseria e dove le bande, e i trafficanti di armi e droga sono liberi di
incrementare i loro loschi affari. É una delle zone più povere del mondo,
addirittura interdetta dalle Nazioni Unite a causa della sua pericolosità. La
bidonville dove suor Marcella opera è costruita sopra una montagna di spazzatura
mai bonificata, tra il mare ed un fiumiciattolo sporco e maleodorante. Non c’è
acqua corrente, niente servizi igienici: queste condizioni hanno favorito la
diffusione del colera che ha già mietuto più di 1250 vittime. Ventimila le
persone ricoverate negli ospedali dal 19 ottobre.
Suor Marcella, il nostro angelo bianco, vive tra la gente di Haiti dal 2005. Da
quella terra lontana lancia il suo grido di aiuto: “Il mondo non sa cosa sta
succedendo qui: non abbandonateci!”
A questo appello le donne di Varese rispondono con “Uniti da una favola”, un
libro fortemente legato al territorio, perché da esso proviene (sono storie
scritte per i nostri bambini da scrittrici, insegnanti, mamme, nonne e giovani
studentesse della zona) e perché va a sostenere un progetto – quello della casa
d’accoglienza per bimbi – realizzato e monitorato dalla stessa suor Marcella, il
che rappresenta una garanzia che tutto vada a buon fine.
Un progetto nato a tempo di record dopo una richiesta di aiuto lanciata da suor
Marcella ad una delle autrici: a questo appello abbiamo risposto con gioia ed
entusiasmo intraprendendo un’avventura letteraria che ci auguriamo possa essere
di stimolo per altre iniziative.
Il territorio varesino ha aderito con grande slancio a questo progetto: scuole,
parrocchie, associazioni e amministrazioni comunali stanno offrendo il loro
prezioso contributo.
Determinante è stato il supporto offerto dall’I.T.C. Enrico Tosi di Busto
Arsizio: le tre più giovani autrici di favole (Elisa Raimondi, Cora Zichella e
Gianna Stella Merisi) sono allieve dell’Istituto. Il laboratorio di giornalismo
e la classe 5AC di comunicazione hanno anche lavorato ad una presentazione
multimediale del progetto, che farà da sottofondo alle iniziative in programma.
Il libro è stato realizzato grazie al prezioso contributo di Bcc Banca di
Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, Inticom Yamamay,
Giocandosimpara e La Provincia di Varese, che desideriamo ringraziare per averci
offerto la possibilità di sostenere il progetto di una casa di accoglienza per i
bambini di Haiti. Sono previste 4 case, una per 24 bimbi e una per altrettante
bambine, una per i volontari (8 posti letto) e l’altra per la fraternità (4
posti).
È importante assicurare ai piccoli in difficoltà un tetto, le attenzioni
necessarie, tanto affetto. Contiamo tutti molto sulla vostra collaborazione,
perché le favole non hanno età e nemmeno confini ma parlano direttamente al
cuore! Tutti i particolari e l’aggiornamento sul progetto, nel sito
www.vilajitalyen.org .
L’illustratrice
Grazia Mattei. Sono nata a Luino 38 anni fa e vivo a Induno Olona. Da
sempre ho avuto la passione dell’arte e della grafica che mi ha portato a
diventare Grafico pubblicitario. Amo lo sport, la natura, ma soprattutto i miei
figli Milena e Simone unica mia ragione di vita: a loro e a tutti i bimbi del
mondo dedico il mio lavoro.
Le autrici delle storie
Nadia Belloni. Di Gorla Minore. In 40 anni di insegnamento nella scuola
elementare, ora primaria, ho sempre corretto le storie che facevo inventare ai
miei alunni. Ora ne ho inventata una io: chissà se i miei alunni di ieri e di
oggi vorranno correggermela!
Emanuela Bertoni. Mamma, zia, prozia, insegnante. Ogni giorno, da molti
anni ormai, c’è qualche bambino che mi invita a giocare con le parole. Nascono
filastrocche, poesie, racconti che parlano di me, di loro, di sogni e di
speranze.
Sara Bulgheroni. Classe I E, scuole medie Bossi di Busto, la nostra
amicizia è cominciata lì: oggi sono un’educatrice in quella scuola e Giampaolo
Piro è diventato ingegnere. Ci siamo ritrovati ad essere “Favolisti per caso”.
Questa esperienza ci ha fatto capire quanto gli adulti sappiano essere
complicati se confrontati con la semplicità del linguaggio dei bambini: diretto,
sincero ed efficace. Un grazie a chi ci ha dato questa opportunità e ai nostri
“7” lettori per i preziosi consigli. Dedichiamo la fiaba a Giada, quella vera.
Angelica Calò Livné. Sono un’educatrice della Galilea, che attraverso il
teatro e non solo educa i giovani di ogni cultura al dialogo. A questo scopo ho
fondato Beresheet LaShalom e ho portato il nostro messaggio di speranza con gli
spettacoli anche nel Varesotto. Questa fiaba è nata durante un viaggio in camper
in giro per l’Europa per la “Maggiorità religiosa” del nostro quarto figlio Or.
È lui che mi ha dato le idee più belle. È lui che con un grande WOW ha risposto
prima di tutti noi con entusiasmo alla “chiamata” da Haiti!
Carla Carenzi. Per tutti sono Carlina (Carenzi, figlia come sanno quelli
di Busto del più famoso rottamatto della città), meno che per mio marito che
s’ostina seriosamente a chiamarmi Carla. Faccio la direttrice della Chicca
Gallazzi perché lì il buon Dio m’ha messa, ad aiutare a crescere i “miei”
bambini (quante idee per le mie storie!), a diventare amica dei loro genitori
(perfino di una... Contessa!) e a dimostrare che a scuola, insieme, è possibile
scoprire quanto è bello il mondo e quanto è grande Dio. Sono prossima alla
pensione, ma in realtà sono (?) terribilmente giovane, per cui il mio motto è
“Invecchiare con dignità!”. Dedica: ai miei figli, di cui sono più fiera e grata
che Cornelia, la mamma dei Gracchi.
Paola Cerana. C’era una volta Pier Cloruro de’ Lambicchi, un divertente
personaggio del Corriere dei Piccoli, che nel suo sgangherato laboratorio aveva
inventato l’arcivernice. Essa aveva lo straordinario potere di animare i
personaggi disegnati, semplicemente spennellandovela sopra. Io, con le parole,
cerco di ricreare la stessa magia, dando colore, sapore e profumo alle infinite
meraviglie della vita e della natura, che mi stupiscono sempre durante i miei
emozionanti viaggi a spasso per il mondo. Dedico la favola al mio compagno di
scrittura, Vittorio Salvati.
Irene Gallazzi-Alma Guerrini. Siamo professoresse di lettere alle scuole medie
Prandina di Busto Arsizio, ma soprattutto siamo mamme. Ad Andrea, Fede e Miki, i
nostri figli ormai cresciuti, che da piccoli tanto hanno amato le fiabe, abbiamo
trasmesso il valore della solidarietà e l’importanza di aiutare i più deboli.
Ora dedichiamo le nostre fiabe (non certo belle come quelle create dai nostri
alunni!) a tutti i bimbi, con la speranza che possano conoscere la vera felicità
che nasce dal donare agli altri.
Sabrina Gregori. Una persona è ciò che fa perciò io sono una mamma, una
sposa, una figlia e una bancaria part-time. Penso che i bambini siano di tutti.
Ho fondato Giocandosimpara, tutte donne, tutte mamme, e vorremmo realizzare un
museo dei Bambini. Dedico la Storia a Laura, una mia compagna morta il giorno
dell’orale della maturità, che scrisse sul diario: Spalancare il cuore ad ogni
cosa bella o brutta che sia. E al ricordo del piccolo Simone, che non si è mai
arreso.
Ornella Landini. Marnatese. Non c’è nonna che non debba inventarsi storie per
tenere buoni i nipotini. Ma anche per insegnare in modo semplice la realtà, come
con la “Ninu Ninu”. Dedico la storia ai miei nipoti Giorgia e Daniele.
Marilena Lualdi. Sono di Busto Arsizio (fieramente del ceppo Lualdi
“Lèssi”), giornalista a “La Provincia di Varese”. Dedico la storia a Lawrence e
Gabriele che fra poco non saranno alti come zio Vinicio, ma più di me di sicuro.
Gianna Stella Merisi. Frequento la 5AI dell’Itc “Enrico Tosi” di Busto
Arsizio, ho vinto l’anno scorso il premio Ava Varvello. Ho 18 anni, sono nata a
Busto Arsizio e vivo a Cassano Magnago.
Simona Piantanida. Sono di Busto Arsizio, mamma di tre figli. Con la storia
pubblicata in questo libro li ho cresciuti tutti e tre.
Elisa Raimondi. Ho 14 anni e frequento l’Itc “Enrico Tosi” di Busto
Arsizio. Fin da piccola ho sempre amato leggere, disegnare, scrivere poesie e
filastrocche. Dopo “Anche le principesse portano gli occhiali”, favola scritta
tre anni fa per aiutare i bambini affetti da ambliopia (meglio nota come “occhio
pigro”), oggi vi presento “Le avventure di Capitan Bicchiere”, un racconto
dedicato ai miei nonni Carla, Renzo, Angela e Rino, ma anche a tutti i nonni del
mondo: memoria del passato, radice del futuro.
Simona Rivolta. Sono di Busto Arsizio, amo scoprire il linguaggio degli
animali, perché credo nel loro piccolo grande cuore. Dedico la mia storia a
Massimo.
Rossella Sabato. Sin da piccola ripresa per la mania di divorare libri: non mi è
ancora passata. Appassionata di arte, poesia, cinema e teatro, non resisto alla
tentazione di esprimermi in versi. Autrice di un libro, di racconti brevi,
soggetti e sceneggiature. Co-autrice di due figli, monzese di nascita e bustese
di adozione, in attesa che il mondo mi adotti. Il mio cappello magico lo dono a
chi desidera indossare i colori della fantasia e restituire al mondo le sue
sfumature, quindi a tutti i bambini.
Wilma Vanetti. Marnatese, segno particolare: mamma tigrotta. So sferruzzare
storie e sciarpe biancoblù con uguale passione. E con tenacia: anche perché è
difficile domare i tigrotti. Naturalmente dedico la storia al mio cucciolo
tigrotto ormai cresciuto.
Cora Zichella. Frequento la quinta CC dell’Itc”Enrico Tosi” e ho vinto
per due anni consecutivi il premio Ava Varvello. Ho 18 anni, sono nata a
Gallarate e vivo a Cavaria con Premezzo.
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