NewsLetter
Agosto 2007

 

  Campeggio Italia in Israele
Kibbuz Sasa 2007

Storie di Dame e Cavalieri
"Un universo meraviglioso in cui verità e magia sono tutt’uno
e l’amore è l’unica forza che conduce gli uomini."

Il campeggio e' iniziato con un grande entusiasmo. I bambini sono entrati immediatamente nell'atmosfera d'incanto che si era creata intorno alle storie dei cavalieri.

Ogni bambino/a ha ricevuto il nome di un eroe, abbiamo narrato le gesta di grandi personaggi animati dal coraggio, dall'ideale dell'amore verso le creature. Si e' instaurata immediatamente un'atmosfera di positivita', di amicizia e di rispetto reciproco. Ogni sera abbiamo raccontato storie fantastiche intorno al fuoco di campo dove anche i bambini piu' vivaci hanno potuto esprimere la loro fantasia.

La maggior parte dei giochi sono stati eseguiti in lingua Italiana e i bambini hanno acquisito nuovi termini divertendosi e imparando.

I madrichim Maya Smulyain e Dekel Salomon, sono stati assolutamente stupendi, presenti, pazienti e pieni di energie e questo ha dato la possibilita' di svolgere tutte le attivita' che ci eravamo prefissati.
I pranzi in hadar haochel sono stati un'ottima idea e per le cene ci siamo sbizzarriti in paste, pizza e focacce di ogni genere.

Arrivederci al prossimo anno !
Angelica e Yehuda.

 

 

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 Gruppo Hai a Cava dei Tirreni
Agosto 2007

"Per disegnare un sorriso sul loro volto"

Da alcuni anni, la Fondazione Beresheet LaShalom che e' nata con l'ideale di Educare alla pace e al rispetto per le differenti culture attraverso le Arti, organizza un viaggio per ragazzi ai quali è mancato un genitore o un fratello o feriti loro stessi a causa degli attacchi terroristici perpetrati in Israele. Il viaggio, che si trasforma sempre in un'avventura magica e ricca di significati, ha lo scopo di alleviare le loro sofferenze e ridar loro le energie di cui necessitano per affrontare la loro difficile vita. Durante l'anno raccogliamo fondi, cerchiamo una struttura dove ospitarli e il progetto, che abbiamo denominato "Per disegnare un sorriso sul loro volto", e' stato attuato gia' in Toscana, in Campania e a S. Marino.

Quest'anno, dopo la guerra che ha sconvolto Israele e il Libano nell'ultima estate e dopo sette anni di missili sulle cittadine del sud del Paese, abbiamo ideato un nuovo progetto: far incontrare ragazzi della Galilea, della cittadina di Sderot e ragazzi libanesi di Zadal [1] coetanei di diverse etnie e religioni che hanno vissuto in prima persona i bombardamenti, i rifugi e i duri eventi della guerra. E' stato un piccolissimo seme difficile da piantare per creare la Pace che ognuno di noi tanto sogna. Attraverso una vacanza indimenticabile all'insegna dell'affetto sincero e la scoperta l'uno dell'altro, i ragazzi si sono accorti di quante affinita' esistono tra loro e di quante persone strordinarie e buone si contano al mondo al di la' del male che ormai sono abituati a temere.

Questa volta ci ha ospitato il comune di Cava De Tirreni - un piccolo gioiello alle spalle della Costa Amalfitana che racchiude in se' storie e tradizioni millenarie ma soprattutto la volonta' sincera di aiutare, collaborare e condividere il proprio patrimonio culturale.

Eravamo ospiti in un palazzo del 1600 trasformato da Convento a scuola e oggi in Casa di ospitalita' e Centro Cuturale. I due giorni trascorsi a Sasa per amalgamare il gruppo non erano bastati per far attutire le tensione del "Colore rosso", l'allarme che avverte i cittadini di Sderot che ci sono appena 15 secondi per trovare un riparo e per riuscire a rendere piu' disinvolti i ragazzini libanesi "ospiti" in Israele ormai da 7 anni, lontani dalle loro case, dalle loro terre, dalle loro famiglie perseguitate dagli Hezbollah. I ragazzi ebrei e arabi del teatro Arcobaleno aiutati da Gal, Michal e Maharan, accompagnatori instancabili, hanno sfoderato con arte le "lezioni di dialogo e convivenza" imparate nel corso di questi anni, ma non e' facile per un ragazzo di Sderot abituato a stare all'erta anche di notte, condividere improvvisamente la stanza con un arabo sconosciuto...."Sono gli arabi che lanciano i missili kassam...come puoi pretendere che io dorma con un arabo...come posso fidarmi?" e con il ricordo dei missili katiusha in testa e nel cuore, Bilal, Ibrahim e Dia si affidano a noi adulti, alla nostra destrezza nello spiegare ai loro coetanei che anche loro non vogliono la guerra...esattamente come i bambini di Sderot, che anche loro temono i missili, hanno incubi notturni e vorrebbero un futuro diverso e piu' sereno e vorrebbero che anche dall'altra parte del confine lo capissero.

E' stato un viaggio lastricato di ostacoli. Secondo la Kabbalah le difficolta' incontrate sulla strada rendono piu' dolce e piu' profondo il sapore di cio che si e' conquistato. E' stato difficile dall'inizio: ogni anno la disponibilita' a contribuire diminuisce, ad organizzare le entrate gratutite o scontate a Pompei, sul vaporetto per Amalfi, per entrare al Parco d'Acqua, per ricevere i visti speciali per i ragazzi Libanesi......ma tutto e tutti coloro a cui ci siamo rivolti in piena estate, compreso Ferragosto, si sono messi in moto: dal Console d'Italia in Israele, con tutti i funzionari dell'Ambasciata, al Sovrintendente dei Beni culturali, ad alcuni imprenditori Cavesi, che ci hanno dato la possibilita' di far incontrare a questi ragazzi un mondo fantastico: dagli sbandieratori della tradizione medievale che hanno trascorso con loro un pomeriggio intero ad insegnare la loro arte, ai Cavalieri della Pergamena Bianca con i quali i ragazzi hanno cavalcato su carrozze antiche e fastose per le vie della citta'. La tensione e' scesa lentamente, il sorriso ha iniziato ad apparire su tutte le labbra, le telefonate a casa si sono fatte piu rade. Non piu arabi o ebrei, non piu' cristiani o musulmani, ci sono voluti tanti giorni, tanto amore, con la sensazione di non farcela piu' per la stanchezza...come quando dopo ore di doglie dici: "E' l'ultimo, e' l'ultimo figlio...non ne faccio piu'..non ce la faccio piu'!" poi...dopo un ultimo disperato sforzo te lo mettono in braccio..e dimentichi tutto.

Si sono separati in lacrime dai ragazzi degli scout, abbracciando ancora una volta Donatella loro coetanea, Antonio Armenante, Assessore alle Politiche Internazionali, che ci ha accompagnato lungo tutto il viaggio. Davanti a un'imponente colomba di ceramica dove un artista aveva tracciato i nomi di tutti i partecipanti al viaggio e che rimarra' come ricordo all'entrata del Municipio.

E ora, ci prepariamo per il prossimo anno.
A. Edna Calò Livné

[1]  Cristiani maroniti i cui genitori appartenevano all'esercito del sud del Libano. Sono ora rifugiati nel nord d'Israele e se ne contano circa 3000.

 

 

Programma Estivo 2007

Foto Ricordi  Cava dei Tirreni 2007

 

 

 
Teatro Arcobaleno Rainbow Theatre


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"L'Educazione a tutti i livelli è uno dei mezzi pricipali per costruire una cultura di pace."
[United Nations, Res/53/243/1999]


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