Teatro Arcobaleno Rainbow Theatre

Stampa 2004


Gli articoli di Dr. Angelica Edna Calo' Livne' troveranno spazio in questa rubrica che abbiamo deciso di chiamare "Speranza dal Kibbutz Sasa".
27/07/2004

Recensione del libro "Un si', un inizio, una speranza" di Angelica Calo' Livne' ed. Itaca libri www.itacalibri.it
Recenzione trasmessa da Karen "il testo e' tratto dal mensile SHALOM ed e' stato pubblicato per gentile concessione della testata e dell'editore".


Da due anni, con l’inizio della seconda Intifada, in Israele si vive nella precarieta', nella paura, nell’angoscia di sentire ancora una volta il rumore assordante dello scoppio di un terrorista kamikaze, di venire a sapere che un amico, un vicino di casa, il lattaio o il fruttivendolo e, nel peggiore dei casi, un familiare, ne sia rimasto vittima, magari mentre faceva acquisti in un grande magazzino, o mentre sorseggiava un caffe' seduto al bar o mentre era sull’autobus che avrebbe dovuto riportarlo a casa. Ciononostante, in molti redono che la pace sia la soluzione piu' giusta, l’unica che possa garantire a Israele e al futuro Stato palestinese stabilita', tranquillita' e sicurezza. Tra questi, Angelica Edna Calo' Livne', una ebrea romana che nel 1975 ha deciso di andare a vivere a Sasa, kibbutz dell’Hashomer Hatzair nell’estremo nord d’Israele, al confine con il Libano, dove ancora oggi vive con suo marito e i quattro figli.

Come donna "di sinistra", Angelica sa che la pace non basta volerla, bisogna creare delle situazioni che, seppure in piccolo, la realizzino: sa che bisogna “fare qualcosa”. E lei lo ha fatto, e continua a farlo: fa parte di un progetto di insegnamento che coinvolge docenti arabi ed ebrei, insegna a Ybellin, un villaggio arabo vicino Haifa, ma soprattutto scrive - mail, articoli e ora libri - per spiegare la pace, per far capire il suo significato, cercando di coinvolgere il numero maggiore di persone, di ogni genere, appartenenza religiosa ed etnica. Edna ha capito che la pace, per realizzarsi, ha bisogno di essere diffusa e per questo si adopera ogni giorno della sua vita. Di questo ci parla il suo libro, Un si', un inizio, una speranza, recentemente pubblicato nella nuova collana del settimanale “Tempi”. Della sua idea di pace e del suo entusiasmo quotidiano per far si' che si avveri, che da idea si trasformi in realta'.

Ma l’aspetto più interessante del libro sta nel senso di profonda delusione e, insieme, di sgomento, provocati dall’esplodere della seconda Intifada, dalle scelte di Arafat e della leadership palestinese. ''Le lacrime di Angelica'' – scrive Fiamma Nirenstein nella sua prefazione – sono quelle di tutta la Israele pacifista dopo l’orribile sorpresa dell’Intifada attuale, del tradimento di Arafat, del terrorismo suicida''. Lacrime per i morti, lacrime per un’idea che sta naufragando davanti ai fatti, ma lacrime di rabbia, anche, nei confronti dei mass-media di tutto il mondo che da due anni hanno deciso di raccontare un solo punto di vista, tralasciando e demonizzando l’altro.

Lo sgomento di Angelica di fronte alla morte di tanti suoi connazionali ("ad ogni attentato piango, ad ogni soldato che muore piango, e i miei figli mi dicono: "mamma, ricordati che non sono tutti tuoi figli") e' tale da atterrirla, quasi distruggerla - tanto che arriva quasi a chiedersi fino a che punto, fino a che punto si puo' volere la pace? – ma mai ad annientarla, e la sua battaglia personale ricomincia ancora una volta.

Il libro della Calo' Livne' e' un libro che pulsa, che vive delle stesse passioni dell’autrice. E’ un libro di una donna di sinistra pacifista, ma e' anche il libro di una madre israeliana che ha tre figli maschi, uno dei quali gia' partito militare. E’ proprio questa duplicita' che, a volte, diventa scissione, a renderlo cosi' vero e soprattutto ''umano'': non solo un libro sulla pace, non solo il libro di una parte politica precisa, non solo un libro sulle tragedie che quotidianamente si vivono in Medio Oriente, ma tutto questo insieme. Pagine in cui l’ideologia non e' una valanga in piena, che passa sopra ad ogni cosa, ma un punto di vista attraverso il quale si intrecciano diverse emozioni, anche discordanti tra loro.

Chi ha conosciuto Edna personalmente all’Hashomer Hatzair intraprendera' questa lettura con la curiosita' e l’entusiasmo di chi si accinge a leggere le pagine di una cara amica. Sperera' di trovare un ''miscuglio'' di sentimenti, una visione critica, una forte idea di pace che pero' non e' mai univoca. Sperera' di trovare, insomma, quell’apertura al dubbio che rende ancora piu' forte il senso di un’idea, senza accecarla. E lo trovera'
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Per acquistare il libro di Calo' Livne' bisogna recarsi alla libreria Menorah di Roma o alla Claudiana di Milano. Se non abitate in queste due citta' contattate direttamente l'editore www.itacalibri.it


 

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