Oggi 28 aprile, presso l’Auditorium della Pontificia Facoltà
Teologica San Bonaventura, in via del Serafico, è stato presentato
lo spettacolo “Beresheet - In principio”, interpretato dal Teatro
Arcobaleno- Beresheet La shalom Foundation, composto da ragazzi
israeliani e arabo palestinesi provenienti dalla Galilea nel Nord
d’Israele. A dirigere la rappresentazione è stata Angelica Edna Calò
Livnè, di origine ebraica, nata a Roma ma residente nel kibbutz di
Sasa in Alta Galilea, presso il confine con il Libano, dal 1975.
Insegnante e regista in scuole multiculturali e per ragazzi
emarginati, animatrice di progetti per l’educazione alla pace,
Angelica ha ricevuto il Premio Assisi 2004, il Premio Accardi 2009,
ed è stata candidata, assieme all’amica araba israeliana Samar
Sahar, al Premio Nobel per la Pace nel 2006.
Il Teatro dell’ Arcobaleno, nato nel settembre del 2002, a Kerem Ben
Zimarra, conta oggi 43 giovani e giovanissimi attori, di età
compresa tra i 13 e 23 anni. La linea guida del colorato spettacolo
che questi ragazzi hanno portato in scena qui a Roma è senza dubbio
l’Amore. L’unica arma contro l’odio. Attraverso il linguaggio
universale della musica e della danza esprimono l’importanza di
essere diversi, l’importanza di risolvere i conflitti con la pace,
inneggiandola contro la violenza e gridando, attraverso la mimica e
il gioco delle luci, che tutti gli esseri hanno lo stesso diritto
alla vita.
“Esprimono la tragicità dei momenti che hanno vissuto” spiega Carla
Di Veroli, Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma,
che ha fortemente voluto qui a Roma insieme a Massimiliano
Smeriglio, Assessore alle Politiche del Lavoro e Formazione della
Provincia di Roma e Andrea Catarci, Presidente del Municipio XI il
Gruppo teatrale dell’Arcobaleno.
Presente alla conferenza stampa, anche, Riccardo Pacifici,
Presidente della Comunità ebraica di Roma che, rivolgendosi al
pubblico dei ragazzi delle scuole del XI Municipio, li ha esortati
ad ammorbidire i cuori di chi è al potere dimenticando i veri
sentimenti di pace e solidarietà. A queste parole si sono unite
anche quelle dell’Assessore Smeriglio che ha sottolineato il lavoro
della regista Livnè basato sulla concretezza della diversità e sul
messaggio di fiducia nell’avvenire, una vittoria del bene, della
positività e della luce sul male. Cosi come ha anche affermato il
vicepreside della facoltà Teologica San Bonaventura - “Favorire il
dialogo per condurre ad una pace duratura”.
Molto diretta nelle sue parole è stata invece, Angelica. Un solo
pensiero quello di dire basta alla violenza e di fare in modo che
gli altri sentano le grida di chi ha sofferto, come i suoi ragazzi.
Spettacolo coinvolgente, giovani attori bravissimi nei loro
movimenti e abili a suscitare gli applausi dei coetanei romani. Lo
spettacolo si è concluso invitando tutti a ballare sul palco dell’
Auditorium e lasciando nella mente di chi era presente, una piccola
semplice frase: “Un cuore che ama non può sbagliare”.
fonte:
http://www.abitarearoma.net/index.php?doc=articolo&id_articolo=12910