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 Per informazioni rivolgersi a il 
 VELOCIFERO 
 
Via 
Burlamacchi, 8 - Milano  
Tel. 02.36.56.67.94 - 
347.27.42.930 
Fax 02.55.01.69.02 
e-mail:
ilvelocifero@fastwebnet.it 
 
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La Compagnia “Teatro dell’Arcobaleno”  
presenta "Beresheet - In principio figli 
di un solo padre." 
L'Associazione il 
Velocifero ha organizzato, in collaborazione 
con la Regione Lombardia e la Provincia di 
Milano, la tournè lombarda del Teatro 
dell'Aarcobaleno nel 2004 e nel 2005 
 
La Compagnia “Teatro dell’Arcobaleno” 
costituisce una realtà umana e artistica 
assolutamente originale nel panorama 
internazionale. È composta da ragazzi 
provenienti da Israele, che appartengono a 
diverse tradizioni culturali e religiose: 
alcuni vivono in moshav con famiglie 
di ebrei religiosi, altri in kibbutz 
con ebrei tradizionalisti, altri ancora in
villaggi arabi abitati da cristiani e 
musulmani. 
ANGELICA CALÒ Livné, 
regista dello spettacolo, è l’anima della 
Compagnia. Il suo tentativo, in atto da 
anni, è quello di dimostrare che è possibile 
la convivenza, l’amicizia e la creatività 
artistica tra persone appartenenti a 
identità e tradizioni diverse, anche in una 
realtà martoriata come quella di Israele.
 
Lo spettacolo vive 
di tre diversi momenti:  
- 
la 
rappresentazione teatrale;   
- 
la proiezione di 
un filmato sulla vita quotidiana dei 
giovani in Israele;   
- 
il dialogo tra gli 
attori e il pubblico, al quale saranno 
presenti la regista e Samar Sahhar, 
educatrice, palestinese cristiana 
impegnata da trent’anni in un’opera di 
accoglienza per ragazze musulmane a 
Betania.   
 
L’ultima parte 
risulta spesso la più coinvolgente per gli 
spettatori: ciascuno può porre domande 
sullo spettacolo, sulla convivenza tra 
giovani così diversi e sulla situazione in 
Israele e in Palestina, domande alle quali 
Angelica, Samar e gli attori non si 
sottraggono. 
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Martedì 12 aprile
 
ore 21.00 TEATRO 
CARCANO - C.so Porta Romana, 63 - Milano
 
Giovedì 14 aprile
 
ore 10.00 TEATRO 
PAVONI - Via San Eustacchio, 47 - Brescia
 
Venerdì 15 aprile
 
ore 11.00 ISTITUTO 
GENTILESCHI - Via Natta, 11 - Milano 
 
Sabato 16 aprile 
ore 21.00 
CINETEATRO SAN MICHELE - Via Asilo, 8 - 
Magnago - Milano 
 
Domenica 17 aprile
 
ore 21.00 SALA 
GREGORIANUM - Via Settala, 27 - Milano
 
Lunedì 18 aprile
 
ore 21.00 COLLEGIO 
ROTONDI - Via San Maurizio, 4 - Gorla Minore
 
Martedì 19 aprile
 
ore 11.00 TEATRO 
DELLA FIERA - Via Ticino, 73 - Abbiategrasso
 
ore 21.00 SALA 
POLIFUNZIONALE DON BOSCO - Via Don Bosco, 8 
- Sondrio. 
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Angelica Calò Livné, nata a Roma, da 
antica famiglia ebraica, vive nel Kibbutz Sasa 
in Israele (Alta Galilea) da più di vent’anni. 
Ha insegnato in scuole multiculturali e per 
ragazzi emarginati, collabora con numerosi 
giornali e riviste internazionali. Ha costituito 
il Teatro Comunitario della Galilea (Teatro 
dell’Arcobaleno) e con i suoi giovani sta 
portando al mondo un messaggio e una 
testimonianza di pace. Da alcuni anni è nata una 
profonda amicizia con Samar Sahhar, con la quale 
ha partecipato a numerosi incontri sul tema 
della convivenza pacifica tra ebrei, cristiani e 
musulmani e dell’educazione dei giovani.    | 
 
Samar Sahhar, palestinese cristiana, 
nata a Gerusalemme Est, guida la “Jeel-Al-Amal 
Home” (Casa della Generazione della Speranza) a 
Betania, un orfanatrofio e casa di accoglienza 
che è diventata una delle più importanti opere 
di aiuto all’infanzia in Palestina. Cinque anni 
fa, sempre a Betania, ha fondato la “Lazarus 
Home For Girls”, per aiutare bambine e ragazze 
orfane e donne in difficoltà. Insieme ad 
Angelica è stata insignita del “Premio per la 
pace” di Assisi nel 2004 ed entrambe sono state 
candidate dal Vicepresidente del Parlamento 
Europeo, on. Mario Mauro, al Premio Sacharov per 
la libertà di pensiero.    | 
 
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Dice la regista: “Credo profondamente 
che il nostro lavoro sia un messaggio di fiducia 
nell’avvenire, una vittoria del bene, della 
positività e della luce sulle tenebre che 
continuano a calare sul mondo. Il teatro si pone 
come modello di incontro di giovani con abilità, 
sensibilità e umanità diverse che, lavorando 
insieme, esprimono la loro identità. 
Attraverso il teatro i giovani si emozionano, si 
coinvolgono, si incoraggiano a vicenda 
nell’esprimere i propri sentimenti, troppo 
spesso soffocati”. 
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